a quel tremendo ministerio eccelso
Dio vi destina, di piú forte gente 25fate ricca la terra! Incliti amori
e pietose virtuti al secol novo
date una volta ; e la gentil fortezza
degli atti vostri avrá corone e canto.
Ma fra quanta di rei turba infelice 30(ahi poche e stanche!) i verginali capi
riposerete alla fiorita landa
voi, coraggiose martiri, venute
la frale ad espiare anima d’Eva!
E tu, mio Genio, pellegrin ti reca 35sul precipite abisso. E quando ascolti
altre misere incaute approssimarsi,
álzati e grida col furor negli occhi
d’Edmenegarda il nome. E se la turba
dall’impeto è travolta, allor dell’ali 40fátti un velo alla fronte, e piangi e prega.
Passan l’ore sull'uom, passano i giorni,
che triste o lieto, irremutabil sempre,
numera il Sol. Ma le speranze, i sogni,
gli odii, gli amori, e l'incalzarsi eterno 45delle memorie, e l’avvenir celato,
e i durissimi tedi, e il faticoso
dibattersi dell’alma, e il trovar pace
dopo fieri cimenti, ahi tarda e breve
e guerreggiata con orrenda gioia 50da Satána e dall'uom; questi misteri
non li numera il tempo. Anni ed istanti
con pari vol misurano. Nessuno
quei dell’altro indovina. Han vita e moto
e sepoltura in noi; sin che lo strale 55fischia della suprema ora nell’alto,
guizza il lampo di Dio sulle tenèbre...
e quell'ambage non è piú. Chi tenta,