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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/44

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38 i - edmenegarda

La tapina
nol vide giá: ché le cadea la fronte,
290quasi con peso d’agonia, sul petto.
Ma pur, senza vederlo, a sé davanti
lo sentìa, lo sentìa, muto e tremendo.
E si sforzò di sollevar le braccia,
e, congiunte le palme, senza pianto,
295senza parola, verso lui le stese.
— Non pregate, o signora. Ospite io v’ebbi
sett’anni; or basta. Ad altre mense, ad altri
talami andrete. —
Uscîr quelle parole
folgoreggiando. Traboccò riversa
300Edmenegarda, e una schiumosa riga
mista di sangue sui guanciali apparve.
Un urto, un urto ancora; e a terminarla
sarìa bastato.
Ma il Signor non volle!