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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/97

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iv - il poeta e i suoi pensieri 91



     Come chi parte a compiere
pellegrinando un voto,
tiene, piangendo, agli ultimi
20tetti lo sguardo immoto;
poi, nel trovar non cognite
siepi e solingo piano,
torna cogli occhi invano
ai campi che lasciò:


     25tolto cosí da un fulgido
sentier di sogni, anch’io,
movendo in solitudine,
chiedo i ritorni a Dio;
ma un imperante spirito
30su’ passi miei cammina,
e l’alma pellegrina
piú ritornar non può.


     Dunque provato ai triboli,
rinverginato al pianto,
35come i ruscelli al murmure,
Dio mi destina al canto?
Vieni, o mia lira, abbracciami,
giacché per fede antica
forte e modesta amica
40Dio ti congiunse a me.


     Detti superbi o pavidi
tu sul mio labbro attuta;
quel che non sente l’anima,
di modular rifiuta;
45non abborrir del povero
per vil pudor le stanze,
per misere speranze
non inchinarti al re.