Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/107

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lá chiederem gli oroscopi
di questo palmo d’erba,
che nomiam terra, imagine
si poca e si superba!
285E, riguardando immobili
tra i nembi e le paure
da quell’eterne alture
sull’ondeggiante pian,
vedrem ferirsi adúlteri
290schiavi e tiranni in guerra,
scettri e catene infrangersi,
ebra balzar la terra,
e fra la rea caligine
di quella notte atroce
295la sanguinosa croce
del Nazaren tremar.
Lá dall’aerio culmine
questo vedrem. Ma, quando
l’ara de’tuoi pontefici
300sia vendicata, e il brando
de’ figli tuoi, penisola
sacra di fede e d’armi,
suoneran altri i carmi
dal Cozio sasso al mar.
305Oh, se ritorni a splendere
nel ciel della speranza
l’arco de’ forti, il mistico
segnai dell’alleanza,
che un di dall’Arno al Tevere
310parve raggiar si lieto,
dal Tevere all’Oreto
e daH’Oreto al Po,