Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/17

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Un perfido numero
tirò l’amor mio.
Le trombe squillarono,
20e andato è con Dio.
Dal duol semiviva,
pregai che mi scriva,
e attendo una lettera
che mai non arriva.
25Di biade e di pampini
fioria cosi bello:
cascata è la grandine
sul mio campicello.
Dell’erbe piú grame
30or bolle il mio rame,
e forse m’immagino
che il verno avrò fame.
La zolla piú sterile,
o rondine amica,
35germoglia per pascerti
un’erba e una spica.
Nell’aere lanciata
volante beata,
io pure una rondine
40perché non son nata?
Ché almen sovra Pagi li
mie piume vorrei
le stelle commovere
co’ gemiti miei.
45Poi teco volare
sui campi e sul mare,
mio padre e quel tenero
mio Sandro a cercare.