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ABATUCCI — 6 — ABBAS

dannato ad una pena infamante, ma la Corte di Francia rivocò la sentenza, e Luigi XVI lo promosse al grado di maresciallo. Nel 1793 difese la Corsica contro gli Inglesi e Paoli. Costretto ad allontanarsi dalla patria, rientrò in Francia, e dopo tre anni fece ritorno alla terra nativa, dove cessò di vivere nel 1812. Figurò fra i migliori generali di Francia.

ABATUCCI (Carlo) Celebre generale francese, figlio del precedente, nacque in Corsica nel 1774; a 21 anni era già luogotenente colonnello all’esercito del Reno. Incaricato della difesa della città e del porto di Uninga nella notte dal 10 all’11 dicembre 1796, avea egli respinto, alla testa dei granatieri, il nemico, e lo incalzava nella grand’isola dirimpetto alla città, quando cadde colpito da una palla, e spirò pochi giorni dopo in età di 26 anni. Moreau fece innalzare, sul luogo dove era stato ferito, un monumento, distrutto dagli alleati nel 1845, ma riedificato dopo la rivoluzione del 1830.

ABATUCCI (Giacomo Pietro Carlo). Nipote del precedente, nacque a Zicavo in Corsica il 22 dicembre 1794, morto a Parigi nel febbraio del 1857. Fu uno dei più distinti uomini di Stato.

ABAUZIT (Firminio). Nato in Usès nel 1679; nell’Olanda e nell’Inghilterra conobbe i più ragguardevoli scienziati, come Bayle e Newton, ed acquistò la loro stima ed amicizia. Ritornato in Francia si rendette esperto in tutti i rami dell’umano sapere. G. G. Rousseau, nella Nuova Eloisa, ha fatto di Abauzit un pomposo elogio. Egli mori a Ginevra nel 1767, d’anni 87.

ABBADIE (Giacomo). Teologo protestante, nato a Nay, nel dipartimento dei Bassi Pirenei in Francia, nel 1654. Egli ha scritte varie opere di teologia, fra le quali il Trattato delle verità della religione cristiana che ottenne i suffragi dei cattolici e dei protestanti: L’arte di conoscere sè stesso, tradotto in varie lingue e ristampato in Francia più volte. Mori in Inghilterra nel 1727.

ABBAS. Zio di Maometto, prima avverso al nipote, poi uno de’ suoi più zelanti fautori. Nel combattimento di Honam i soldati di Maometto stavano già per darsi alla fuga, ed il profeta, circuito per ogni dove dai nemici, era presso a soccombere: Abbas, intrepido al pari che eloquente, li rianima col l’esempio e colle parola; li riconduce alla pugna e consegue compiuta vittoria. Il suo valore anche in altre occasioni spiegato, e le molte sue virtù lo fecero oggetto di profonda venerazione presso i Musulmani, si che i califfi stessi scendevano sempre da cavallo per inchinarsi ogni qual volta si scontravano in lui. Abbas fu anche uno dei più autorevoli dottori dell’islamismo. Mori nel 652 lasciando un figlio di nome Abd-Aliah, fattosi uno dei più celebri dottori musulmani. Da Abbas provenne la celebre dinastia degli Abassidi (vedi) cominciata a regnare cento anni dopo la sua morte, con Abbas el Saffah.

ABBAS (Pascia’). Nipote di Mebemet-Ali, figlio di Jussuf-pascià, nato nel 1811, morto nel 1854; fu nominato, dopo la morte di Ibrahim-pascià, seguita nel 1848, viceré d’Egitto. Egli diminuì l’esercito egiziano da 30,000 a 9,000 uomini, abolì il testatico, e cessò il monopolio che alcuni mercanti turchi facevano dei prodotti dell’Abissinia, del Sudan, ecc. Gli successe Said-pascià, principe di costumi ed istinti europei.

ABBAS I. Detto il grande; settimo re della Persia, della dinastia dei Ssofi (vedi); nato nel 1557, morto nel 1628. Mentre il fratello Ismael III saliva il trono di Persia coll’assassinio di Hamsah, figlio maggiore e successore di Khoda-Benden, Abbas si fece proclamare sovrano indipendente a Herat il 5 dicembre 1587, ed Ismael cadde bentosto vittima di fratricidio, lasciando Abbas signore assoluto della Persia. Un seguito di gloriosi avvenimenti militari lo rese il terrore dei Turchi e gli fece estendere i suoi dominii all’occidente del Tigri e dell’Eufrate, conquistando anche l’Aderbigian, il Shirvan, parte della Georgia e dell’Armenia, quindi il Kurdistan, Mossol ed il Diarbekir. Coll’aiuto