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tavolato; tale è la base di quelle moli marmoree di cui l’Europa stupisce.

Due sono i luoghi in terra ferma dai quali si suole far tragitto a Venezia, cioè il popoloso borgo di Mestre che è l’emporio terrestre di Venezia, ed il piccolo villaggio di Fusina. E varie sono le linee che si potrebbero seguire; sull’utilità delle quali vuolsi instituire accurato confronto.

La prima linea partendo da Mestre raderebbe il forte di Malghera dal lato di mezzodì, e scorrendo parallelamente al canale di S. Secondo che forma la consueta via delle barche tra Mestre e Venezia, giungerebbe alla città presso S. Giobbe in luogo assai spazioso e in quartiere assai popolato e trafficante, posto fra lo sbocco del Canal grande e del Canal regio che formano le principali vie interne di Venezia. Questa linea dall’una all’altra sponda della laguna misurerebbe metri 3165; e in tutto il suo corso avrebbe solamente ad attraversare su una lunghezza di metri 44 il canale Colombola che fa orlo alla città ed è profondo fra metri 2 1/2 e metri 3. In tutto il rimanente scorrerebbe su un continuo fondo di paludo; il quale forma quasi un parti-acqua che devia la marea pei due gran canali di S. Secondo e delle Tresse, cosicchè tanto nel flusso quanto nel riflusso
il moto delle acque vi rimane eliso.

La seconda linea si traccerebbe alterando lievemente la prima, cioè facendo capo alla Sacca di S. Lucia. Ma la lunghezza riescirebbe di metri 3285 ossia di metri 120 più della prima, mentre non prometterebbe alcun maggiore vantaggio.

La terza linea partendo da Mestre passerebbe a settentrione del forte di Malghera e del canale di S. Secondo e giungerebbe alle Penitenti in luogo poco lontano dalle altre due. Questa linea sarebbe ancor più lunga; cioè metri 3300, ossia 135 più della prima. E il canal Colombola non solo si presenterebbe in una sezione obliqua di 130 metri di larghezza, ma in una profondità di metri 7,50. Perlochè si avrebbero tre elementi di maggior dispendio e difficoltà.

La quarta linea, proposta da alcuni correrebbe da Fusina a Santa Marta. E sarebbe più lunga ancora giacchè giungerebbe a metri 3500. Inoltre avrebbe a varcare alcuni larghi canali, cioè Scomensera, Buranei, Donena e dei Burchi, nonchè un ghebbo; e non si potrebbe evitare la costruzione di un ponte levatoio per dar libero passo ai navigli. Il capo del ponte riescirebbe nella più miserabile e squallida parte della città, coll’unico vantaggio di un facile approdo pel canale della Giudecca.