39 E gli feciono intorno un rigoletto,15
Che lo faranno cantare in tedesco;
Al ponte di Parisse era in effetto,
In mezzo a’ Saracini, e stava fresco:
Chi getta lance, e chi sassi nel petto,
Pure al battaglio stavano in cagnesco;16
Ma tanta gente alla fine v’è corso,
Che bisognava a Morgante soccorso.
40 E tuttavia più la turba s’affolta:
Era sì grande e sì grosso il gigante,
Ch’ognun che getta facea sempre colta.
Pur molti morti n’aveva davante;
Chè chi toccava il battaglio una volta,
Lo sfracellava dal capo alle piante:
E spesso tondo il battaglio girava,
E cento capi per l’aria balzava,
41 Tanto che ’l cerchio faceva allargare;
Alcuna volta menava frugoni,17
Che si sentien le corazze sfondare,
E pesta loro i fegati e’ polmoni;
Quando si sente arnese sgretolare
E d’ogni gamba farne due tronconi:
E grida e mugghia il gigante feroce,
Tanto ch’assai ne stordisce la voce.
42 E pareva ogni volta che mugghiava,
Quando Cristo Quem quæritis diceva,
Ch’ognuno a quella voce stramazzava;
E tanti morti d’intorno n’aveva,
Ch’ognun discosto alla fine lanciava,
E chi con archi, e chi dardi traeva:
Tal che Morgante di molte uova succia18
Per le ferite, e com’orso si cruccia.
43 Egli era come a dare in un pagliaio,
E già tutto è forato come un vaglio,
E si volgeva com’un arcolaio
A’ Saracin che facieno a sonaglio;19
E mai non uccideva men d’un paio,
Quando e’ menava più lento il battaglio:
E più di cinque mila n’avea morti,
Ma ricevuto da lor mille torti.