3 Or chi avessi il gran pianto veduto,
Che nel suo dipartir fa la sua gente,
Certo ch’assai gliene saria incresciuto:
Chi morto il padre lascia, e chi ’l parente,
E così morto l’ha riconosciuto,
Onde piangea di lui miseramente;
Chi ’l suo fratello, e chi l’amico abbraccia,
Chi si percuote il petto, e chi la faccia.
4 Eravi alcun che cavava l’elmetto
Al suo figliuolo, al suo cognato, o padre,
Poi lo baciava con pietoso affetto,
E dicea: Lasso, fra le nostre squadre
Non tornerai in Soria più, poveretto;
Che direm noi alla tua afflitta madre,
O chi sarà più quel che la conforti?
Tu ti riman cogli altri al campo morti.
5 Altri dicea pel cammin cavalcando:
Non si dovea tanta gente pagana
Menar però così qua tapinando:
Certo non era la dama sovrana
Di tanto prezzo, quant’or vien costando;
Or hai tu, Manfredonio, Meridiana?
Or se ne va la tua gente sbandita;
E mancò poco a lasciar qua la vita.
6 Teco menasti tutta Pagania,
Come tu andassi per Elena a Troia;
Ora hai tu fatta la tua voglia ria,
E se’ cagion che tanta gente muoia.
E così Manfredon ne va in Soria
Afflitto, sconsolato, in pianto, e in noia;
Così chi segue ogni sfrenata voglia,
Lasciando la ragion, sente al fin doglia.
7 Orlando con Rinaldo ed Ulivieri
Si ritornorno, e Dodone e Morgante,
Con Caradoro e tutti i cavalieri,
Colle bandiere al vento trionfante;1
Gran festa è fatta a’ cristian battaglieri
Da tutto quanto il popolo affricante,
Suonansi corni e trombette e tamburi,
Fannosi fuochi e balli sopra i muri.