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canto ottavo. 145

33 Erminion rispose come saggio,
     Che inverso Francia con sua gente andava,
     Per vendicarsi d’un antico oltraggio;
     E come il passo sol gli domandava,
     Ch’a’ suoi paesi non faria dannaggio.12
     Marsilio della impresa il confortava:
     E presto fu avvisato Carlo Mano,
     Com’e’ passava gran popol Pagano.

34 Carlo sentendo sì fatta novella,
     Non ebbe alla sua vita un tal dolore;
     Turpino, e Namo, e Salamone appella,
     E raccontava del fatto il tenore;
     Dicendo: Orlando non sarà qui in sella,
     Non c’è Rinaldo, ond’e’ mi triema il core,
     Nè Ulivieri il nostro paladino;
     Che farem noi, o Namo, o mio Turpino?13

35 Or si conosce il mio nipote caro,
     Or si conosce Rinaldo e ’l marchese.
     Turpino e gli altri insieme s’accordaro,
     Che si dovessi stare alle difese;
     In questo modo Carlo confortaro;
     Namo per tutti le parole prese,
     Dicendo: E inFonte/commento: Pagina:Pulci - Morgante maggiore II.pdf/458 città difenderemo,
     E intanto aiuto al papa chiederemo.

36 Per tutta Francia fecion provedere
     Le città, le fortezze, e le castelle,
     Ed ordinorno mandar messaggiere
     Al papa, a dir le cattive novelle:
     Intanto Erminion14 con sue bandiere
     Presso a Parigi son sopra le selle,
     E fan tremare il monte e la pianura,
     E tutto il regno sta con gran paura.

37 E pel paese trascorrendo vanno,
     Rubando, ardendo, e pigliando prigioni,
     E mettono ogni cosa a saccomanno:15
     Dove e’ s’abbatton questi mascalzoni,
     In ogni parte facevon gran danno:
     Erminion fra tutti i suo’ baroni
     Elesse Lionfante, che ponessi
     Il campo a Montalbano, e intorno stessi.

I. 13