43 E se non v’è Rinaldo ed Ulivieri,
E se non v’è Orlando tanto forte,
E’ v’è quel valoroso e franco Uggieri,
Ch’a tanti Saracin già dato ha morte,
E quel famoso e degno Berlinghieri,
Ottone, e tanti altri baroni in corte:
Per mio consiglio al campo ti starai,
Pur, se ti piace, a tuo modo farai.
44 Astolfo in quella notte cavalcoe
Inverso Montalban tutto soletto,
Perchè e’ non v’è Rinaldo dubitoe
D’Alardo, di Guicciardo e Ricciardetto:
Ma giunto ov’era il campo riscontroe
Certi Pagani, e fu preso in effetto;
E fu menato preso all’ammirante,
Ch’era chiamato il fiero Lionfante.
45 Lionfante comincia a dimandare
Di Carlo, di sua gente e sua possanza,
E la cagion che vengon per guastare
Montalban, come tosto avea speranza;
Dice che voglion Mambrin vendicare,
Perchè Rinaldo fe troppa fallanza,
A tradimento uccider quel signore,
E mancò troppo, al suo parer, d’onore.
46 E che per questo faria tanta guerra,
Per vendicar questo peccato antico.
A lui rispose il signor d’Inghilterra:
Ascolta, Lionfante, quel ch’io dico:
Pel mio Gesù, che chi dice ciò erra,
Perch’ e’ l’uccise come suo nimico,
A corpo a corpo, e sanza tradimento,
E non vi fu difetto o mancamento.
47 E raccontò la cosa in tal maniera,
Che Lionfante restò paziente,
E disse: Poi ch’io so la storia vera,
Per mia fe’ ora ch’io ne son dolente
Aver condotta qua la mia bandiera:
Esser vorre’ in Soria con questa gente;
Chè poi ch’a tradimento e’ non fu morto,
Erminion per Macometto ha il torto.