23 Se vuoi giostrarlo, i' sono al tuo comando:
Se tu m’abbatti per la tua virtù
Su questo prato con lancia o con brando,
Sia tuo il caval, non se ne parli più.
Fieramonte rispose rimbrottando,
E disse: Poltonier12, che parli tu?
Com'hai tu tanto ardir, matto villano?
Quel che tu di’ nol direbbe il Soldano.
24 Se tu sapessi ben con chi tu parli,
Non parleresti così pazzamente:
Quantunque io soglio i pazzi gastigarli.
E 'l mio fratello Erminion possente
Farebbe a tutta Francia e sette Carli
Guerra, com'or vi fa colla sua gente;
Ch’a Montalbano ha posto già l’assedio,
Tanto che Carlo non ha alcun rimedio.
25 E tante schiere e giganti ha menati,
Per la vendetta far di quel Mambrino,
Ch’uccise il fior de’ traditor nomati,
Rinaldo, che pel mondo or va meschino;
E sbattezar vuol tutti i battezzati.
Disse Rinaldo: Bestial Saracino,
Sia chi tu vuoi, che per la gola menti;
Chè mai Rinaldo non fe tradimenti.
26 Per forza o per amor del campo piglia,
Io vo’ pigliar per Rinaldo la zuffa;
Ch’io so ch’egli è di sì nobil famiglia,
Che mai non fece tradimento o truffa:13
E detto questo, girava la briglia.
Veggendo il Saracin com’egli sbuffa,
Disse: Sarebbe il diavolo costui?
Mai più smentito in tal modo non fui.
27 Volse il cavallo, e tutto acceso d’ira
Prese del campo, e poi si fu voltato.
Rinaldo all’elmo gli pose la mira,
E ’l ferro della lancia v’ha appiccato;
Tanto che Fieramonte ne sospira,
Perchè dalla collottola è passato,
Sì che per gli occhi gli passò la fronte,
E morto cadde in terra Fieramonte.