83 Carlo il credette ben, chè ’l ver dicea,
Che ’l tradimento doppio era ordinato.
Astolfo in questo tempo gli scrivea,
Come questo fellon l’avea ingannato.
Carlo all’usato a Ganellon credea,
Chè così era nel ciel destinato;
E conferiva con lui come prima
Ogni segreto, e così facea stima.
84 Erminion colla sua gente bella
Sempre più inverso Montalbano è ito:
Era per Pasqua, giunse la novella
D’un messaggier ch’è tutto sbigottito;
Tanto che giunto a gran pena favella,
Poi disse tutto per duolo smarrito:
Erminion, male novelle hai certo,
Sappi tu se’ col tuo popol diserto.
85 E ’l tuo fratello è morto Fieramonte,
Chè combattendo un dì con un Cristiano,
Gli passò l’elmo, e ruppegli la fronte;
E dice ch’è il signor di Montalbano,
Ed ha con seco quel famoso conte
Orlando, che tremar fa il monte e ’l piano;
La città presa ed abbruciata è tutta,
E la tua gente scacciata e distrutta.
86 Faburro è quel che ’l tradimento fe,
Tutti i suoi amici ha fatti far Cristiani,
E tutto il regno in preda a costor diè;
Gran quantità son morti de’ Pagani,
Sanza trovare o rimedio o merzè:
Io gli ho veduti tagliar come cani,
E la tua donna in molti affanni e duoli,
Uccider crudelmente, e’ tuo’ figliuoli.
87 E ti so a dir, che ti vengono addosso
Con ben quarantamila cavalieri,
Ed era il campo, quand’io parti’, mosso:
Faburro è ’l capitan di que’ guerrieri,
Che di sua gente ha fatto capo grosso,
E vien con lor, per mostrare i sentieri.
Quando il Pagan sentì quel ch’egli ha detto,
Bestemiò forte lo Iddio Macometto.