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216 il morgante maggiore.

Pergamini, e seco chiunque altro la vuole voce di origine provenzale.

44. Altachiara. La spada d’Ulivieri.

46. spiedi. Spiedo è un’arme in asta fatta di un ferro acuto posto in cima ad un bastone, che si adoprava a ferire in caccia i cinghiali, e simili fiere salvatiche; ma che venne pure usato in guerra. I Latini lo chiamavan venablum. Il Menagio fa derivare questa voce dal tedesco spits, che vale acuto, pungente, e da spiculatum in questo modo: spiculatum, spiatum, spiadum, spiedum, spiedo. — spuntoni. È questa pure un’arme in asta con lungo ferro quadro e non molto grosso, ma acuto. I Latini lo chiamavano verutum. — cannoni. Cioè quei doccioni di terra o canali di piombo, coi quali si fanno i condotti dell’acqua, e chiamansi cannoni. — verrettoni. Verrettone è verretta grossa; e verretta si chiamava una freccia a foggia di piccolo spiedo, da lanciar con mano o colle balestre. Viene dalla voce latina verutum, riportata di sopra; che si trova usata in significato di dardo in Giulio Cesare, e in Silio Italico.

51. zoppa. Viene la voce zoppo da cloppus, usato dai Latini nella stessa significazione, e formato dal greco χώλιπους (zoppicante), uno degli epiteti di Vulcano.

56. saltò fuor del ballo. Uscì dalla mischia.

59. che porta sbarrato il lione. Che ha per insegna un leone colle sbarre. — re di farfalle o di pecchie. Detto per ischerno. Chiamasi re o regina quella pecchia che negli sciami va innanzi alle altre a guisa di capo e di condottiere.

72. rubicondo. Rosseggiante, acceso d’ira nel volto.

87. ronzone. Accrescitivo di ronzino, che è propriamente cavallo da viaggio.

91. avia. Aveva.

102. stava più che in orazione. Desiderava ardentissimamente. Il Vocabolario non nota questo modo. — sbergo. Usbergo.

104. volia. Volea.

122. metter la coda. Entrare a cercar d’ottenere l’intento suo. — la rete cacciando. Adoperando sue arti ed inganni.

127. doli. Frodi. Dal latino dolus.

129. si bisbiglia. Bisbigliare è il favellare pian piano, detto dal suono che si fa in favellando in quella maniera che diresi far pissi pissi. Celso Cittadini, nelle Origini della favella toscana: «Tale è similmente la voce bisbiglio e pispiglio, formata da quel bis bis e pis pis

130. fromba. O frombola. Strumento (dice il Vocabolario) fatto di una funicella di lunghezza intorno a due braccia, nel mezzo alla quale è una piccola rete fatta a mandorla, dove si mette il sasso per iscagliare, il quale anch’esso si chiama frombola, forse così detto da quel rombo ch’e’ fa quando egli è in aria; il che si dice frullare. Lo stesso Vocabolario alla voce frombo pone strepito, fragore, κτύπος, ma non reca esempio di sorta. Il Menagio fa derivare questa voce dalla latina funda; interposta la r fra le due prime lettere, e cambiato la d in b; il qual cambiamento è assai naturale e comune. — vestigi. Sembra che questa voce sia qui adoperata in senso di bagaglio e simili. Manca al Vocabolario.

141. accetta. Arme simile alla scure. Checchè altri si dica, viene dal latino acies, che significa la punta e il filo tagliente delle armi. Cicerone adoperò tal voce a significare appunto l’affilatura o il taglio della scure: «Quod aciem tuarum securium vidisset.» Verrina ultima.

144 Sarestu Briareo ec. uno sterminato gigante che aveva cento braccia e cinquanta teste vomitanti fuoco. Gli Dei lo appellavano Briareo, gli uomini Egeone, e fu figliuolo di Celo e della Terra, o, secondo altri, della Terra e del Ponto. Quando, suscitatasi guerra tra’ Numi, ebbero questi incatenato Giove, Egeone, a ciò esortato da Teti, lo sciolse dai lacci, e lo liberò. Alcuni mitologi vogliono che egli aiutasse Giove nella guerra