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224 il morgante maggiore.

29 Tutto s’accese Rinaldo nel core,
     E missesi di subito in assetto
     Di sopravveste, d’arme, e corridore,
     E disse: Io intendo menar Ricciardetto,
     E d’Inghilterra il famoso signore;
     Alardo rimarrà qui per rispetto.
     Missonsi in punto tutti, e l’altro giorno
     Isconosciuti a Parigi n’andorno.

30 E’ solean questi sempre per antico
     Dismontare alla casa di Gualtieri,
     O ver di Don Simon lor caro amico:
     A questa volta trovorno altro ostieri
     Fuor di Parigi, ch’era assai mendico:
     Quivi smontorno, e missono i destrieri,
     Per fuggire ogni tradimento reo;
     E l’oste appellato è Bartolommeo.

31 E poi Rinaldo Ricciardetto manda
     In piazza, per veder quel che facieno.
     Ricciardo aveva a traverso una banda
     Alla sua sopravveste e al palafreno,
     E in certa parte una gentil grillanda6
     Di fior, che quasi il petto gli coprieno;
     Di bianco drappo era la sopravvesta,
     A nessun mai più non veduta questa.

32 Una grillanda aveva alla testiera,7
     Ed una in su la groppa del cavallo
     Di varii fior, com’è di primavera;
     La coverta è di color tutto giallo:
     Vide la giostra che cominciata era,
     Nè potè far non entrassi nel ballo;
     Il primo ch’egli scontra, in terra ha spinto,
     E poi il secondo e ’l terzo e ’l quarto e ’l quinto.

33 Poi si partì, e tornava al fratello,
     E disse ciò che al campo aveva fatto:
     Rinaldo, ch’era armato come quello,
     E ’l duca Astolfo n’andaron di tratto:
     E tutto il popol si ferma a vedello,
     Perchè parea nell’arme molto adatto.
     Ulivieri era già venuto al campo,
     E con la lancia menava gran vampo.