49 Diceva Orlando: Io per me son disposto
Insieme con Astolfo ire a morire.
Disse Rinaldo: Ed io; facciam pur tosto,
Però che non è tempo da dormire.
Come il Sol fu nell’ocean nascosto,
Subito l’arme si fecion guernire;
E Ricciardetto con seco menorno,
E cavalcâr la notte insino al giorno.
50 La mattina per tempo capitati
Furon fuor delle porte di Parigi,
E non si sono a gnun manifestati,
Ma stettonsi nascosi in San Dionigi:
E certi viandanti son passati;
Orlando drieto mandò lor Terigi,
A domandar se novelle sapieno
Di corte, e quel che i paladin facieno.
51 Fugli risposto: Niente sappiàno,
Se non ch’egli è certo mormoramento,
Ch’un de’ baroni impicca Carlo Mano
Questa mattina per suo mancamento;
Le forche qua su la strada veggiàno.
Altre novelle non sentimmo drento.
Terigi presto ritornava al conte,
E di Parigi le novelle ha conte.
52 Disse Rinaldo: E’ fa pur daddovero;
Ben debbe goder or quel traditore.
Diceva Orlando: E’ fallerà il pensiero,
Se tu mi segui, cugin, di buon cuore.
Disse Rinaldo: Morir teco spero,
E ’l primo uccider Carlo imperadore,
Prima ch’Astolfo, come Gano agogna,
Vegga morir con tanta sua vergogna.
53 Io trarrò a Gano il cuor prima del petto,
Ch’i’ sofferi veder mai tanto duolo;
Così la fede, Orlando, ti prometto,
Io verrò teco in mezzo dello stuolo
Così sbandito sanza alcun sospetto,
S’io vi dovessi morto restar solo.
E così insieme congiurati sono
Di mettersi alla morte in abbandono.