104 Orlando è in mezzo di que’ di Maganza,
E mena colpi di drieto e davante
Con Durlindana, e faceva l’usanza:
Quanti ne giugne, al ciel volgon le piante.
E Ricciardetto, c’ha molta possanza,
Molti n’uccide col brando pesante;
Com’un leon famelico ognun rugge:
Gan da Pontier verso Parigi fugge.
105 E’ si vedea in un tratto sbaragliare
I Maganzesi, e fuggir per paura
Chi qua chi là, pur che possa campare.
Trasse Rinaldo un colpo per ventura,
Un Maganzese morto fe cascare
E tolsegli il cavallo e l’armadura;
E rassettava Astolfo d’Inghilterra.
E corron tutti poi verso la terra.
106 I Maganzesi innanzi si cacciavano
Come il lupo suol far le pecorelle,
E questo e quello e quell’altro tagliavano,
E braccia in terra balzano e cervelle;
Fino alle mura i colpi raddoppiavano,
Cacciando i brandi giù per le mascelle;
Altri avean fessi insin sopra gli arcioni,
Chi insino al petto, e chi insino a’ talloni.
107 Astolfo poi ch’a caval fu montato,
Tra’ Maganzesi a gran furor si getta,
Gridando: Popol crudo e rinnegato,
Gente bestiale, iniqua e maladetta,
Io ti gastigherò del tuo peccato;
E con la spada facea gran vendetta,
E molta avea di quella turba morta,
Prima ch’entrati sien drento alla porta.
108 Ricciardetto era a Ganellone a’ fianchi,
E col caval lo seguia a tutta briglia:
Dunque convien che ’l traditore arranchi,
Perchè da lui non levava le ciglia:
Giunti in Parigi i baron degni e franchi,
Subito tutto il popol si scompiglia;
E come fu saputa tal novella,
Subito i paladin montorno in sella.