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canto primo. 7

29 Quel Passamonte porta in man tre dardi,
     Chi frombe, chi baston, chi mazzafrusti;
     Sai che giganti piú di noi gagliardi
     Son, per ragion che sono anco piú giusti:
     E pur se vuoi andar, fa che ti guardi,
     Chè questi son villan molto robusti.
     Rispose Orlando: Io lo vedrò per certo;
     Ed avviossi a piè su pel deserto.

30 Disse l’abate col segnarlo in fronte:
     Va, che da Dio e me sia benedetto.
     Orlando, poi che salit' ebbe il monte,
     Si dirizzò, come l’abate detto
     Gli aveva, dove sta quel Passamonte,
     Il quale Orlando veggendo soletto,
     Molto lo squadra di drieto e davante:
     Poi domandò, se star volea per fante;

31 E prometteva di farlo godere.
     Orlando disse: Pazzo Saracino,
     Io vengo a te, come è di Dio volere,
     Per darti morte, e non per ragazzino;
     A’ monaci suoi fatto hai dispiacere,
     Non può piú comportarti, can mastino.
     Questo gigante armar si corse a furia,
     Quando sentì ch’ e’ gli diceva ingiuria.

32 E ritornato ove aspettava Orlando,
     Il qual non s’era partito da bomba,
     Subito venne la corda girando,
     E lascia un sasso andar fuor della fromba,
     Che in sulla testa giugnea rotolando
     Al conte Orlando, e l’elmetto rimbomba:
     E cadde per la pena tramortito,
     Ma piú che morto par, tanto è stordito.

33 Passamonte pensò che fussi morto,
     E disse: Io voglio andarmi a disarmare;
     Questo poltron, per chi m’aveva scorto?
     Ma Cristo i suoi non suole abandonare,
     Massime Orlando, ch’egli arebbe il torto.
     Mentre il gigante l’arme va a spogliare,
     Orlando in questo tempo si risente,
     E rivocava e la forza e la mente.