63 Disse Orlando: Da poi che tu mel chiedi
Per grazia, io userò mia cortesia;
Io sono Orlando; e questo, che tu vedi,
È il mio scudier, ch’è meco in compagnia:
Tu se’ morto, e dannato, stu non credi
Presto a colui che nacque di Maria:
Battézzati a Gesù, credi al Vangelo,
Acciò che l’alma tua ne vadi in cielo.
64 Macometto t’aspetta nello ’nferno
Cogli altri matti che van drieto a lui,
Dove tu arderai nel foco eterno,
Giù negli abissi dolorosi e bui.
Disse il Pagan: Laudato in sempiterno
Sia Gesù Cristo e tutti i santi sui;
Io voglio in ogni modo battezzarmi,
E per tua mano, Orlando, Cristian farmi.
65 E ringrazio il tuo Dio, poi ch’i’ son morto
Per man del più famoso uom che sia al mondo;
S’io mi dolessi, io arei certo il torto:
Battezzami per Dio, baron giocondo,
Ch’io sento già nel cuor tanto conforto,
Ch’esser mi par d’ogni peccato mondo.
Orlando al fiume subito correa,
Trassesi l’elmo, e d’acqua poi l’empiea.
66 E battezzò costui divotamente:
E come morto fu, sentiva un canto,
E Angeli apparîr visibilmente
Che l’anima portâr nel regno santo;
E d’aver morto costui fu dolente,
E con Terigi faceva gran pianto;
E feciono una fossa a drento e scura,
E dettono a quel corpo sepultura.
67 Ma una grazia, prima che morisse
Al conte chiese quel gigante ancora:
Che se per caso giammai avvenisse
Che parlassi a colei che lo ’nnamora,
Che gli dicessi come il fatto gisse,
E come sempre insino all’ultim’ora
Di Chiariella e del suo amor costante
Si ricordò come fedele amante.