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12 il morgante maggiore.

54 Acciò ch’ognun sia più sicuro e certo,
     Com’e’ son morti, e non abbin paura
     Andar soletti per questo deserto;
     E perchè veggan la mia mente pura
     A quel signor37, che m’ha il suo regno aperto,
     E tratto fuor di tenebre sì oscura.
     E poi tagliò le mani a’ duo fratelli,
     E lasciagli alle fiere, ed agli uccelli.

55 Alla badia insieme se ne vanno,
     Ove l’abate assai dubbioso aspetta:
     I monaci, che ’l fatto ancor non sanno,
     Correvano all’abate tutti in fretta,
     Dicendo paurosi e pien d’affanno:
     Volete voi costui drento si metta?
     Quando l’abate vedeva il gigante,
     Si turbò tutto nel primo sembiante.

56 Orlando, che turbato così il vede,
     Gli disse presto: Abate, datti pace;
     Questi è Cristiano, e in Cristo nostro crede,
     E rinegato ha il suo Macon fallace.
     Morgante i moncherin mostrò per fede,
     Come i giganti34 ciascun morto giace;
     Donde l’abate ringraziava Iddio,
     Dicendo: Or m’hai contento, Signor mio.

57 E risguardava e squadrava Morgante,
     La sua grandezza e una volta e due;
     E poi gli disse: O famoso gigante,
     Sappi ch’io non mi maraviglio piue,
     Che tu svegliessi e gittassi le piante,
     Quando io riguardo or le fattezze tue;
     Tu sarai or perfetto e vero amico
     A Cristo, quanto tu gli eri nimico.

58 Un nostro Apostol, Saul già chiamato,
     Perseguì molto la fede di Cristo;
     Un giorno poi dallo spirto infiammato:
     Perchè pur mi persegui? disse Cristo:
     E si ravvide allor del suo peccato;
     Andò poi predicando sempre Cristo,
     E fatto è or della fede una tromba,
     La qual per tutto risuona e rimbomba.