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304 il morgante maggiore.

14 Se tu volessi per mio amore, Orlando,
     Combatter con costui che vuol battaglia,
     Questo servigio io lo verrò scultando
     Nel cor per sempre, se Macon mi vaglia;
     Io te ne priego, io mi ti raccomando.
     Un destrier ti darò coperto a maglia.
     Rispose Orlando: Sia quel che ti piace;
     Meglio è morir che stare in contumace.3

15 Ah, disse Chiariella, è questo quello
     Ch’io t’ho promesso mille volte e mille?
     Tu m’hai passato il cor con un coltello:
     Io verrò, dico, queste porte a aprille,
     Come a te fia il piacer, signor mio bello;
     Ma sol, per ricoprir molte faville,
     Carlo aspettavo che di qua passassi,
     Acciò che più sicuro il fatto andassi.

16 Non ti curar prometter ritornarti
     Nella prigion, poi che ’l mio padre vuole,
     Ch’io verrò, per Macone, a liberarti,
     Prima che molti dì s’asconda il sole;
     Io vo’ il destrier e l’arme apparecchiarti.
     Così furon finite le parole,
     E di prigione Orlando è liberato,
     E innanzi all’Amostante appresentato.

17 L’Amostante l’abbraccia umilemente,
     E quanto può del suo fallir si scusa,
     E se gli ha fatto oltraggio, che si pente:
     Il gran Soldan di ciò ne ’ncolpa e accusa;
     E che per far la pace il fe vilmente,
     Come per suo miglior talvolta s’usa,
     E lecito operare era ogni ingegno
     E tradimento, per salvar sè e ’l regno.

18 Orlando, come savio, fu contento,
     E disse: Per amor della tua figlia
     Farò sol quel che ti fia in piacimento,
     Chè così Chiariella mi consiglia;
     Chè so che sanza lei morivo a stento,
     E ch’io sia vivo, mi par maraviglia.
     Armossi tutto innanzi al re pagano,
     E Chiariella l’armò di sua mano.