57 Rimase Orlando tutto spennecchiato,
Quando e’ sentì quel che ’l cugino ha detto,
Perchè conobbe ch’egli era ostinato;
A Ulivier n’andava e Ricciardetto,
E disse: Il nostro Rinaldo è già armato,
Ch’aspetta alla battaglia Antea nel letto:
E raccontò ciò ch’egli avea sentito,
Donde ciascun di lor n’è sbigottito.
58 Ma Ulivier con Orlando dicea:
Io gli ho a cantar poi il vespro, s’io mi cruccio.
Deh, taci, Orlando tosto rispondea;
Chè ti direbbe: Néttati il cappuccio;9
A me, che ignuno error di ciò sapea,
M’ha rimandato in drieto come un cuccio:
Chi vi cercassi trito a falde a falde,10
Nè l’un nè l’altro è farina da cialde.11
59 Vo’ che tu corra, come fe a furore
Quella badessa, e lievi il romor grande,
Che volle tor la cuffia, e per errore
Si misse dell’abate le mutande;
Per che la monacella peccatore
Disse: Madonna, il capo vi si spande,
La cuffia prima un poco v’acconciate;
Dond’ella si tornò al suo santo abate.
60 Qui si bisogna provedere a noi,
E che noi andian domani al campo armati:
Io sarò il primo, e poi sarete voi,
Che con Antea ci saremo sfidati:
Io so ch’io l’uccidrò, sia che vuol poi;
Se noi sarem dal Soldano assaltati,
Difenderenci, e Dio ci aiuterae,
Nè più la dama il mio cugino arae.
61 Ma forse altri pensier potrebbe avere,
Se la fortuna o il peccato volessi
Ch’ella m’abbatta in terra del destriere,
Bench’io mi credo che se ne ridessi;
Ma Cristo mi darà forza e potere,
E con sua man mi sosterrà lui stessi:
E lasceren Rinaldo a riposarsi
Nel letto, insin che potrebbe destarsi.