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canto primo. 19

2. E tu. Invoca la Vergine Santissima al modo che i poeti del gentilesimo, e i Cristiani puranche, avevano in uso di invocare le Muse. Omero stesso fu il primo a dare un tale esempio; e se il Pulci mal fece a introdur qui la Madonna, non fecero certo bene altri poeti cristiani, che in principio dei lor poemi si rivolsero a immaginarie Divinità, addivenute oramai ridicole.

3. Era nel tempo. Era di primavera; e descrive tale stagione coi colori soliti di tutti i poeti. Le favole alle quali si allude in questa ottava sono sì note che me ne passo senz’altro.

4. Quand’io varai la mia barchetta. Quando incominciai l’opera mia, quando impresi a cantare. Concetto, e figura tolta da Dante:

O voi che siete in picciletta barca,
     Desiderosi d’ascoltar, seguiti
     Dietro al mio legno che cantando varca,
Tornate a riveder li vostri liti.
                              Parad., canto II.

prima Per ubbidir ec. Appella a Lorenzo il Magnifico, e alla madre di lui, per comandamento de’ quali il Pulci scrisse questo Poema. — ̀È stata questa istoria, ec. La storia di Carlo Magno era stata scritta da Alcuino, e da Eginardo istoriografo di quell’imperatore, e da Turpino, dalla cui cronaca furono tratti tutti i Romanzi e Poemi che su tale argomento furono scritti in appresso, e i più noti de’ quali sono i Reali di Francia, la Spagna, la Regina Ancroja, e simili altri.

5. Che s’egli avesse avuto scrittor degno. Anche Alessandro Magno lamentava che le imprese sue sarebbero state reputate di minor conto che quelle d’Achille, perchè mancava a lui un Omero che a’ posteri le tramandasse, ed invidiava al Pelide una tal sorte. — E fece per la Chiesa. In servigio della Romana Chiesa, Carlo fece guerra a Desiderio re de’ Longobardi, e lo vinse, e liberò l’Italia dalla dominazione longobarda. Onde Dante ebbe a dire:

E quando il dente longobardo morse
     La Santa Chiesa, sotto alle sue ali
     Carlo Magno, vincendo, la soccorse.
                              Parad., canto VI.

7. E tu, Fiorenza. Carlo Magno, venuto in Firenze, l’abbellì di varii monumenti, fra’ quali è da notare la chiesa dei Santi Apostoli. Quando poi ne partì, lasciovvi alcuni della miglior nobiltà francese, e tra questi vuolsi che fossero anche gli antenati del Poeta.

8. quando nella sua Commedia Dante qui dice. Cioè quando

Carlo perdè la santa gesta,
Non sonò sì terribilmente Orlando.

E questa santa gesta fu l’impresa di cacciare i Mori di Spagna. Nella rotta di Roncisvalle, per tradimento di Gano, furono trucidati trentamila uomini, ivi lasciati da Carlo Magno.

9. Era per Pasqua, quella di Natale. Πασχα è voce d’origine caldea, e vale transitus; ed è così detta perchè l’Angelo sterminatore, da Dio mandato a uccidere i primogeniti degli Egiziani, passò oltre, e non si fermò alle case degli Ebrei, le cui porte erano, a distinguerle, tinte di sangue. Fu allora che il popolo d’Israele celebrò la prima Pasqua, e poi ne fece una solennità annuale, che cadeva in primavera. I Cristiani chiamaron Pasqua il dì della Resurrezione, ed è la vera Pasqua; ma l’uso ha poi estesa tal denominazione ad altre delle maggiori solennità della Chiesa, chiamando Pasqua di rugiada, o rosata (perchè viene nel tempo in che più abbondevoli cadono le mattutine rugiade, e quando sono fiorite le rose), la festa di Pentecoste; Pasqua di Natale, quella della Natività di Cristo ec. E qui appunto il Poeta parla di questa ultima, che è detta anche Pasqua di Ceppo, perchè in tal giorno i fattorini delle botteghe di Firenze solevan rompere quella cassetta di legno, detta anche Ceppo (un quidsimile dei moderni salvadanai e della corbona; se non che quella era propria dei soli sacerdoti ebrei, e anche cristiani), nella quale gettavano le mance che raccoglievano nell’anno, e se le spartivano.

13. c’ha meritato Carlo. Cui Carlo ho ricompensato, guiderdonato.

19. terminò. Si determinò, risolvette.