59 Orlando, poi che partì da Chimento,
Tutto quel giorno seco ha sospirato;
Così il messaggio ne va malcontento,
Non sa come a Rinaldo sia tornato.
Morgante ne va appiè di buon talento,
Con quel battaglio che è duro e granato35:
E in su ’n un poggio le pagane schiere
Di Manfredon cominciono a vedere,
60 Padiglioni, trabacche, e pennoncelli;
E sentono stormenti oltramisura,
Nacchere, e corni, e trombe, e tamburelli;
E cavalier coperti d’armadura
Vedean cogli elmi rilucenti e belli:
Orlando guarda inverso la pianura,
E vede tanti Pagani attendati,
Come l’abate gli avea numerati.
61 Di questo molto se ne rallegròe,
Così Morgante; e poi che ’l poggio scese,
Dinanzi a Manfredon s’appresentòe,
Ch’era gentil, magnanimo e cortese:
E di Morgante si maravigliòe;
Il conte Orlando per la briglia prese,
E disse: Benvenuto sia36, barone;
Dismonta, e poi verrai nel padiglione.
62 Orlando lascia a Morgante Rondello
E va nel padiglion col re pagano;
E Manfredon così diceva a quello:
Chi tu ti sia, Saracino o Cristiano,
Ti tratterò come gentil fratello;
E perchè il tuo venir non sia qui invano,
Soldo darotti, se t’è in piacimento,
Tanto che tu sarai, baron, contento.
63 Rispose alle parole grate Orlando:
Preso m’avete col vostro parlare;
Soldo niente da voi non domando,
Se non vedete l’arme adoperare.
E così molte cose ragionando,
Disse il pagano: Io vi vo’ ragguagliare
Di quel che forse per voi non sapete,
Chè cavalier discreti mi parete.