3 Orlando vide il pagano adirato,
Pensò volere il colpo riparare;
Ma non potè, chè ’l brando è giù calato
In su la groppa, e Rondel fe cascare;
Tanto ch’Orlando si trovò in sul prato,
E disse: Iddio non si potè guardare.
Da’ traditor: però chi può guardarsi?
Ma la vergogna qua non debbe usarsi.
4 Poi fra sè disse: Ove se’, Vegliantino?
Ma non disse sì pian, che ’l suo nimico
Non intendessi ben questo latino;
E si pensò di dirlo al padre antico.
Orlando s’accorgea del Saracino
E disse: Se più oltre a costui dico,
In dubbio son, se mi conosce scorto:
Il me’ sarà ch’ei resti al campo morto.
5 La gente fu dintorno al conte Orlando
Con lance, spade, con dardi e spuntoni;
E lui soletto s’aiuta col brando:
A quale il braccio tagliava e’ faldoni1,
A chi tagliava sbergo, a chi potando
Venia le mani, e cascono i monconi:
A chi cacciava di capo la mosca,
Acciocch’ognun la sua virtù conosca.
6 Morgante vide in sì fatto travaglio
Il conte Orlando, e in là n’andava tosto,
E cominciò a sciorinare il battaglio,
E fa veder più lucciole ch’agosto:
I Saracin di lui fanno un berzaglio
Di dardi e lance, ma gettan discosto
Tanto, che quando dov’è il conte venne,
Un istrice coperto par di penne.
7 Era a cavallo Orlando risalito,
E già di Lionetto ricercava;
Ma Lionetto, com’e’ l’ha scolpito2,
Inverso la città si ritornava,
E per paura l’aveva fuggito:
Orlando forte Rondello spronava;
E tanto e tanto in su’ fianchi lo punse,
Che Lionetto alla porta raggiunse.