18 Orlando rise, e guardava Morgante
E disse: Andianne omai per la più piana:
Io credea pur qualche baron prestante
Pugnassi qui per la dama sovrana:
Per vagheggiar non venimmo in Levante.
Ebbe vergogna assai Meridiana:
Sanz’altro dir, colla sua chioma sciolta,
Collo scudiere alla terra diè volta.
19 Manfredon disse, com’e’ vide Orlando:
Dimmi, baron, com’andò la battaglia?
Orlando gli rispose sogghignando:
Venne una donna coperta di maglia,
E perchè l’elmo gli venni cavando,
Su per le spalle la treccia sparpaglia.
Com’io cognobbi ch’ell’era la dama,
Partito son per salvar la sua fama.
20 Lasciamo Orlando star col Saracino,
E ritorniamo in Francia a Carlo Mano.
Carlo si stava pur molto tapino,
Così il Danese, e lieto era sol Gano,
Poi che non v’è più Orlando Paladino;
Ma sopra tutti il sir da Montalbano,
Astolfo, Avino, Avolio, e Ulivieri
Piangevan questo, e così Berlinghieri.
21 Chimento un giorno il messaggio è tornato,
E inginocchiossi innanzi alla corona,
Dicendo: Carlo, tu sia il ben trovato,
Di cui tanto il gran nome e ’l pregio suona.
Rinaldo, che lo vide addolorato,
Disse: Novella non debbi aver buona.
Donde il messaggio disse lacrimando:
Io ho trovato il tuo cugino Orlando.
22 E mentre che più oltre volea dire,
Sì fatta tenerezza gli abbondava,
Ch’e’ non potè le parole finire,
Quando i baroni intorno riguardava,
Ch’Orlando ricordò nel suo partire,
E tramortito in terra si posava:
Perchè ciascuno allor giudica scorto4
Che ’l conte Orlando dovessi esser morto.