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canto terzo. 51

53 Al primo che trovò la zucca taglia
     Dodone uccise un Pagan molto ardito.
     Brunor veggendo avviar la battaglia,
     Subito verso Rinaldo fu ito,
     E disse: Cavalier, se Dio ti vaglia27,
     Per che cagion se’ tu stato assalito?
     E gridò forte che ciascun s’arresti,
     Tanto che ’l caso a lui si manifesti.

54 Subito la battaglia s’arrestava.
     Saper voleva ogni cosa Brunoro:
     Verso Rinaldo di nuovo parlava:
     Dimmi, baron, perchè tu dài martoro
     Alla mia gente, che troppo mi grava?
     Disse Rinaldo: Come san costoro,
     Non vo’ mai noia, quand’io sono a desco,
     E sto, come il caval, sempre in cagnesco28.

55 Venne a mangiar qua uno: io lo pregai
     Che se n’andassi, e’ non curò il mio dire:
     Mangiato non parea ch’avessi mai,
     Ed ogni cosa faceva sparire:
     Le frutte dopo al mangiar gli donai,
     Perchè il convito s’avessi a fornire:
     E mentre che dicea questo al Pagano,
     Frusberta sanguinosa tenea in mano.

56 Disse Brunor: Poi che così mi conti,
     Di questo fatto se ne vuol far pace;
     Non siate così tosto al ferir pronti:
     Io t’ho fatto piacer; se non ti spiace,
     I peccati commessi sieno sconti;
     Rimettete le spade, se vi piace.
     Rimisson tutti allora il brando drento;
     Brunor seguiva il suo ragionamento:

57 Detto m’avete, s’io v’ho inteso bene,
     Che combattete sol per la ragione,
     Però d’un altro caso vi conviene
     Dirne con meco vostra opinione:
     Dirovvi prima quel che s’appartiene,
     E voi poi solverete la quistione;
     Se non, tu lascerai qui il tuo cavallo,
     Che ristorò dell’orzo il mio vassallo.