Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/93

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74 il morgante maggiore.

69 Ma quel lion, ch’egli avevan menato,
     Si stette sempre di mezzo a vedere,
     Perchè, se fussi d’alcun domandato
     Di questo fatto, il voleva sapere.
     Era Dodon già di terra levato,
     Ma Ulivier pur si stava a giacere;
     I Saracin corrien fuor della porta,
     Faccendo festa che la fiera è morta.

70 Venne Corbante con molta brigata,
     A veder come questo fatto er’ito;
     Vede la bestia in terra rovesciata,
     Vede Dodon sanguinoso ferito;
     Vede Ulivier colla mano affocata,
     Che morto gli parea, non tramortito;
     Vede la terra per la fiera arsiccia,
     Della qual cosa assai si raccapriccia;

71 Vede la testa del fiero dragone,
     Che gli parve a veder mirabil cosa;
     Vede Rinaldo turbato, e Dodone,
     Perch’Ulivieri in terra si riposa;
     Ebbe di questo gran compassione;
     Vedevagli la gamba sanguinosa,
     E non sapea con che parole o gesti
     Si condolessi, o ringraziassi questi.

72 Abbracciò infin Rinaldo lacrimando;
     E poi Dodon, dicendo: Baron degni,
     Come potrò mai ristorarvi, o quando?
     Da Macon credo che tal grazia vegni,
     Che in queste parte vi venne mandando;
     Ecco la vita e tutti i nostri regni,
     E la corona collo scettro nostro;
     Disposto sono, ogni cosa sia vostro.

73 Ma sempre piangerò, se questo è morto,
     Che par sì degno e gentil cavalieri.
     Disse Rinaldo: Re, dàtti conforto,
     Chè pianger di costui non fa mestieri;
     Il tuo parlare assai ci mostra scorto
     Che tu sia grato, e giusti i tuoi pensieri:
     La tua corona e ’l regno l’accettiamo,
     E come nostro a te lo ridoniamo.