12 E per arroto1 Orlando aveva morto
Nella battaglia il gran re di Murrocco.
Questo fu quel che diè tanto sconforto,
Che ’l popol si fuggì bestiale e sciocco.
Ognun la nave sua ritruova al porto,
Sanza aspettar più Greco che Scirocco:
E ’n questo modo finiva la guerra,
E’ Cristian nostri piglioron la terra.
13 E nel palazzo ove lo ’mperio stava,
Vanno Rinaldo, Orlando ed Aldinghieri,
E Ricciardetto ed Ulivier v’andava,
E di Rinaldo un gentile scuderi,
Il qual con Aldinghier si battezzava,
E da costoro è chiamato Rinieri;
E battezzati questi, hanno ordinato,
Che Aldinghier sia imperador chiamato:
14 Benchè Aldinghier per nulla non voleva.
Poi battezzâr quell’oste Chiarione,
Ed una bella figlia ch’egli aveva,
Che medicò con tanta affezione
Rinaldo, e ristorar costei voleva;
E per ventura Greco il lor padrone,
Che gli condusse già per la marina,
Vi capitò, quel di buona dottrina.
15 E come e’ fu dismontato di nave,
Sentì come costor son coronati,
E che tenien dell’imperio la chiave:
Non si pentì che gli aveva onorati,
E con parole benigne e soave
Umilemente gli ebbe vicitati:
Dicendo, come savio uomo e discreto,
Di lor prosperità troppo esser lieto.
16 Ed abbracciato fu sì allegramente,
Come se fussi lor carnal fratello;
Rinaldo presto gli corse alla mente
Di dar la figlia del loro oste a quello,
E dissegli: Fanciulla mia piacente,
Ascolta e ’ntendi ben quel ch’io favello:
Io ti promissi di tor per isposa;
Questo sarebbe a me impossibil cosa,