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154 il morgante maggiore.

59 Rinaldo si vantò d’uccider questo,
     Chè di vedere ognun fuggir gl’increbbe:
     Disse il Pagan: Se tu farai cotesto,
     Questa città per Dio t’adorerebbe.
     Rinaldo raffermò di farlo e presto,
     Se non che mai caval cavalcherebbe:
     Era il lion già della terra uscito,
     E ’n certo bosco, ove e’ si stava, è ito.

60 Rinaldo a questo bosco se n’andava,
     E molta gente drieto se gli avvia;
     Ma poi, come Zaccheo, s’innalberava13
     Ognun, come al lion presso giugnia:
     Vede Rinaldo questa fiera brava,
     Vennegli addosso a fargli villania;
     Rinaldo del caval giù presto smonta,
     E colla spada col lion s’affronta.

61 Questo lione a Baiardo si getta:
     Rinaldo volle Baiardo aiutare;
     Ma quella bestia il colpo non aspetta,
     E poi in un tratto si vede scagliare:
     Rinaldo abbraccia, e dà sì grande stretta
     Che non si può con la spada aiutare;
     Allor Rinaldo Frusberta ricaccia
     Subito drento, e quel lione abbraccia.

62 Ed abbracciati, l’un l’altro scoteva;
     Questo lion gli dette in terra un botto,
     E sopra l’arme graffiava e mordeva;
     Rinaldo un tratto ricaccia lui sotto,
     E per la gola il lione strigneva:
     E ’l popol tutto a vederlo è ridotto,
     E son di Saracin pien gli arbuscelli,
     Tal che parevon mulacchie e stornelli.

63 Rinaldo si scarmiglia col lione;
     Ma poi che molto si fu voltolato,
     Un tratto gli menò sì gran punzone,
     Che ’l guanto tutto in man s’ha sgretolato:
     Pensa se ’l pugno leverà il moscone!
     E ’l capo a questa bestia ha sfracellato:
     Tanto che morto le gambe distese,
     E tutto il popol con gran festa scese.