79 Di tutti gli altri sai ti disse appunto,
Di costui tacque, e trovò certa scusa;
Tu nol conosci, disse, è un mio congiunto,
Ed ebbesi la bocca così chiusa:
E’ mi dispiace tu resti qui giunto,
Gonfiato come palla o cornamusa,
E che tu creda così a Rinaldo,
E non t’avvegga e’ t’inganna il ribaldo.
80 Or sappi ch’Aldinghier costui si chiama:
Essendo un giorno a Monaca giostrando,
Uccise il Veglio tuo di tanta fama,
Poi disse ch’era parente d’Orlando;
Ed ordinorno la più sciocca trama,
Di legger certe lettere nel brando,
Le qual dicieno in parlar saracino,
Come d’Orlando e Rinaldo è cugino.
81 Questo cred’io che sia la verità,
Tanto è, che questo inganno v’andò sotto;
E battezzossi e dette la città;
Che tutto avean per lettere condotto,
Mostrando di venir, come si fa,
Per la vendetta far di Mariotto:
Ed avean prima questa tela ordita,
Sicchè il tuo Veglio vi misse la vita.
82 Prima fece giostrar, questo fellone
Di Rinaldo il fratello, e Ulivieri,
E lascioron cadersi dell’arcione,
Chè non soglion cader tal cavalieri;
Tanto che ’l Veglio fu preso al boccone,
E disfidossi con questo Aldinghieri:
Non lo stimò veggendol giovinetto,
Tanto è che questo l’uccise in effetto.
83 Rinaldo fu cattivo insino in fascia,
E già per ammazzarlo andò in persona,
E féllo a petizion d’una bagascia,
Antea, ch’egli ha lasciata a Babillona,
Perch’e’ non crede che vi sia più grascia:
Guarda chi tien del Soldan la corona!
Ma nol potè uccider con sua mano,
Però che ’l Veglio si fece Cristiano.