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246 | il morgante maggiore. |
CANTO VENTESIMOQUINTO.
ARGOMENTO.
Si manda Gano plenipotenziario
Da Carlo Magno al re Marsilione ,
Per trattar pace; ma tratta al contrario,
Per semper mantenersi un gran briccone.
Da’ segni apparsi in ciel si fa lunario,
E Malagigi a scongiurar si pone
Perchè tornin Rinaldo e Ricciardetto
De’ nemici a sfondar le rena e ’l petto.
1 Insino a qui la tua destra, Signore,
Assai mi fu sanza altro filo o ingegno
A uscir d’ogni laberinto fore;
Ma ora in parte tanto oscura vegno,
Che convien che qui mostri il tuo splendore
Il modo a colorir nostro disegno:
Pertanto i tuoi Cristian ti raccomando,
Ma sopra tutto il tuo campione Orlando.
2 Carlo, tu se’ pur diliberato,
Di mandar con disdegno al tuo nimico
Un traditor che t’ha sempre ingannato;
Non sai tu quanto possi un vizio antico
In un cor traditor sempre ostinato:
Tu pensi il re Marsilio fare amico;
La pace fia col sangue e con la lancia,
E piangerà tutto il regno di Francia.
3 Falserone avea già chiesto licenzia;
E Ganellon con lui dovea partire,
E inginocchiossi alla magnificenzia
Di Carlo, e domandò s’altro vuol dire.
Carlo rispose: Nella tua prudenzia
Mi fido, e so ch’io non posso perire;
Tu sa’ ’l proverbio, e puoi insegnare altrui:
Commetti al savio, e lascia fare a lui.