34 Ma sempre assai s’acquista d’ogni parte,
Cioè che vi s’acquista esperienzia:
Carlo ha ben letto nelle antiche carte,
Ed Alcuin fatto ha la sapienzia,
E legge in ogni facultate ed arte;
Pertanto io fermerò questa sentenzia,
Che non s’acquista sanza ostacol fama,
Perchè l’una virtù l’altra a sè chiama.
35 E però consigliava Scipione,
Che si dovessi conservar Cartagine,
Acciò che Roma avessi oppugnazione
In terra, e così in mar qualche voragine,
Per non istare in ozio le persone,
Se surgessi d’Annibal qualche immagine:
Perchè e’ sapea ch’ogni virtù quel doma,
E che doveva ancor far cader Roma.
36 Dico così, che il tuo certame o gara
Con Carlo l’uno e l’altro ha fatto degno,
Chè combattendo e vivendo s’appara,
E intanto onor s’acquista, fama e regno;
Però la tua grandezza gli fia cara,
Poi che tutto riesce al suo disegno:
Vera cosa è che pel regno di Francia
Più sicura è la pace che la lancia.
37 E perchè Falseron detto ci avea,
Come tu avevi già le gente armate
In punto, poi che sentisti d’Antea;
E la cagion che non furon mandate,
Fu ch’ognun già del Danese sapea;
Carlo ringrazia la tua maestate,
E offerisce a te, quando e’ bisogna,
La Francia e la Brettagna e la Borgogna;
38 Inghilterra, la Fiandra, e sua possanza,
I paladini, e tutta la sua corte
E tutte le mie forze di Maganza,
E in un corpo due anime consorte,
Pace, lega, amicizia e fratellanza,
Che divider non possi altro che morte, Alter alterius onera portando;
E così confirmato ha il nostro Orlando.