239 Non fu quello emisperio fatto a caso,
Nè il Sol tanta fatica indarno dura,
La notte, il dì, dall’uno all’altro occaso,
Chè il sommo Giove non arebbe cura,
Se fussi colaggiù vòto rimaso:
E nota che l’angelica natura,
Poi ch’a te piace di saper più a dentro,
Da quella parte rovinò nel centro.
240 Vera è la Fede sola de’ Cristiani,
E giusta legge, e ben fondata e santa;
Tutti i vostri dottor son giusti e piani,
E ciò appunto la scrittura canta;
E tutti i Giudei perfidi e i Pagani,
Se la grazia del Ciel qui non rammanta,
Dannati sono, e le lor legge tutte
Dell’Alcoran, de’ matti, e del Talmutte.
241 Vedi quanto gridato hanno i profeti
Della Virgin, dell’alto Emanuello,
E da quel tempo in qua son tutti cheti,
Che il Verbo Santo si congiunse a quello:
Tante sibille, insin vostri poeti
Disson, che il secol si dovea far bello:
Lèggi Eritrea, del signor Nazzareno,
Che dice insin ch’e’ giacerà nel fieno.
242 E se la prava opinion de’ matti
Aspetta altro Messia che ’l vostro ancora,
E confessa i miracol ch’egli ha fatti,
E come e’ disse a Lazzer: veni fora;
E muti e ciechi sanava ed attratti,
Che negar non si può; certo ella ignora
Che liberassi gli uomini e le donne
Per la virtù del Tetragramatonne.15
243 Ed altro argumentar non vi bisogna
Contra a’ Giudei d’Eliseo o d’Elia:
Che s’egli avessi detto in ciò menzogna,
Come egli era mandato il ver Messia
Dal Padre, il qual sol veritate agogna,
Perchè egli è vita, e verità, e via;
Potestà non arebbe in quella vece,
Di far le cose mirabil ch’e’ fece.