94 Non ti partir di qui, se a te non torno,
Cioè ch’io ti ci trovi o vivo o morto;
Fa’ che tu sia alla bocca del corno,
La tramontana, o nave surta in porto;
E perchè molti già prevaricorno,
L’un più che l’altro capitano accorto
Cognobbe del nimico qui il periglio,
E come savio fe’ nuovo consiglio.
95 Parve a Marsilio, che stava a vedere,
Che i Pagan combattessin co’ Pagani,
Chè non potea di Rinaldo sapere,
E bisognò che calassi giù a’ piani;
Perchè e’ vedeva abbaruffar le schiere,
E non v’è contrassegni di Cristiani;
E disse: Gano è un malvagio gatto,
E Bianciardin chi sa quel che s’ha fatto?.
96 E dubitò che non sonassi a doppio,
Perchè pure era stato in Francia a Carlo,
Che non avessi arrecato qualche oppio,
E volessi con esso addormentarlo;
E già sentir gli pareva lo scoppio,
Tanto forte comincia a immaginarlo,
Che tradimento nel campo non fosse:
Per la qual cosa a gran furia si mosse.
97 Rinaldo, quando Marsilio ha veduto,
Diceva a Ricciardetto: E’ cala il monte;
Lo star qui, tutto sarebbe perduto:
Tempo fia ora a ritrovare il Conte.
E perchè egli era molto combattuto
Da ogni parte, e di drieto e da fronte,
E Ricciardetto in qua e in là si scaglia,
Ed urta e rompe la calca, e sbaraglia;
98 Rinaldo aspetta che ’l cerchio sia fatto,
E com’e’ vede tondo il rigoletto,
Baiardo fece girare in un tratto,
E volle un colpo fare a suo diletto,
E trasse in modo un rovescio di piatto,
Che il capo spicca dal busto di netto
A venti o più, se chi scrive non erra,
E caddon tutti i mozziconi in terra.