144 La battaglia veniva rinforzando,
E in ogni parte apparisce la morte;
E mentre in qua e in là combatte Orlando,
Un tratto a caso trovò Buiaforte,
E in su la testa gli dette col brando:
E perchè l’elmo è temperato e forte,
O forse incantato era, al colpo ha retto;
Ma della testa gli balzò di netto.
145 Orlando prese costui per le chiome
E disse: Dimmi, se non ch’io t’uccido,
Di questo tradimento appunto, e come;
E se tu il di’, della morte ti fido:
E vo’ che tu mi dica presto il nome.
Onde il Pagan rispose con gran grido:
Aspetta, Buiaforte, io te lo dico,
Della Montagna del Veglio tuo amico.
146 Orlando, quando intese il giovinetto,
Subito al padre suo raffigurollo;
Lasciò la chioma, e poi l’abbracciò stretto
Per tenerezza, e coll’elmo baciollo:
E disse: O Buiaforte, il vero hai detto,
Il Veglio mio! e da canto tirollo:
Di questo tradimento dimmi appunto,
Poi che così la fortuna m’ha giunto.
147 Ma ben ti dico per la fede mia,
Che di combatter con mia gente hai torto,
E so che ’l padre tuo, dovunque e’ sia,
Non ti perdona questo così morto.
Buiaforte piangeva tuttavia,
Poi disse: Orlando mio, datti conforto!
Il mio signore a forza qua mi manda,
Ed obbedir convien quel che comanda.
148 Io son della mia patria sbandeggiato;
Marsilio in corte sua m’ha ritenuto,
E promesso rimettermi in istato:
Io vo cercando consiglio ed aiuto,
Poi ch’io son da ognuno abbandonato,
E per questa cagion qua son venuto;
E bench’i’ mostri far grande schermaglia,
Non ho morto nessun nella battaglia.