154 Non creder colla pelle scorticata:
E’ lo sparò nel corpo solamente;
Parea di casa più che la granata:
Comanda e grida, e per tutto si sente:
Un’asse molto lunga ha ritrovata;
Apparecchiolla fuor subitamente,
E vino, e carne, e del pan vi ponea,
Perchè Morgante in casa non capea.
155 Quivi mangioron le reliquie tutte
Del bufolo, e tre staia di pan o piue,
E bevvono a bigonce; e poi Margutte
Disse a quell’oste: Dimmi, aresti tue
Da darci del formaggio o delle frutte,
Chè questa è stata poca roba a due,
O s’altra cosa tu ci hai di vantaggio?
Or udirete come andò il formaggio.
156 L’oste una forma di cacio trovoe,
Ch’era sei libbre o poco più o meno;
Un canestretto di mele arrecoe
D’un quarto o manco, e non era anche pieno.
Quando Margutte ogni cosa guardoe,
Disse a quell’oste: Bestia sanza freno,
Ancor s’arà il battaglio adoperare,
S’altro non credi trovar da mangiare.
157 È questo compagnon da fare a once?
Aspetta tanto ch’io torni un miccino,34
E servi intanto qui colle bigonce;
Fa che non manchi al gigante del vino,
Che non ti racconciassi l’ossa sconce:
Io fo per casa come il topolino,
Vedrai s’io so ritrovare ogni cosa,
E s’io farò venir giù roba a iosa.35
158 Fece la cerca per tutta la casa
Margutte, e spezza e sconficca ogni cassa,
E rompe e guasta masserizie e vasa;
Ciò che trovava, ogni cosa fracassa,
Ch’una pentola sol non v’è rimasa:
Di cacio e frutte raguna una massa,
E portale a Morgante in un gran sacco,
E cominciorno a rimangiare a macco.36