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32 il morgante maggiore.

154 Non creder colla pelle scorticata:
     E’ lo sparò nel corpo solamente;
     Parea di casa più che la granata:
     Comanda e grida, e per tutto si sente:
     Un’asse molto lunga ha ritrovata;
     Apparecchiolla fuor subitamente,
     E vino, e carne, e del pan vi ponea,
     Perchè Morgante in casa non capea.

155 Quivi mangioron le reliquie tutte
     Del bufolo, e tre staia di pan o piue,
     E bevvono a bigonce; e poi Margutte
     Disse a quell’oste: Dimmi, aresti tue
     Da darci del formaggio o delle frutte,
     Chè questa è stata poca roba a due,
     O s’altra cosa tu ci hai di vantaggio?
     Or udirete come andò il formaggio.

156 L’oste una forma di cacio trovoe,
     Ch’era sei libbre o poco più o meno;
     Un canestretto di mele arrecoe
     D’un quarto o manco, e non era anche pieno.
     Quando Margutte ogni cosa guardoe,
     Disse a quell’oste: Bestia sanza freno,
     Ancor s’arà il battaglio adoperare,
     S’altro non credi trovar da mangiare.

157 È questo compagnon da fare a once?
     Aspetta tanto ch’io torni un miccino,34
     E servi intanto qui colle bigonce;
     Fa che non manchi al gigante del vino,
     Che non ti racconciassi l’ossa sconce:
     Io fo per casa come il topolino,
     Vedrai s’io so ritrovare ogni cosa,
     E s’io farò venir giù roba a iosa.35

158 Fece la cerca per tutta la casa
     Margutte, e spezza e sconficca ogni cassa,
     E rompe e guasta masserizie e vasa;
     Ciò che trovava, ogni cosa fracassa,
     Ch’una pentola sol non v’è rimasa:
     Di cacio e frutte raguna una massa,
     E portale a Morgante in un gran sacco,
     E cominciorno a rimangiare a macco.36