147 E perchè Carlo sarà qui di corto,
Il popol tuo fia tutto seppellito,
Chè si partì da San Gianni di Porto,
Come il suon tanto rubesto ha sentito:
Al traditor che la tua gente ha morto,
Perdona pur, chè sarà ben punito:
E perchè Iddio nel Ciel ti benedica,
Piglia la terra, la tua madre antica.
148 Però che Iddio Adam plasmoe di questa,
Sì ch'e’ ti basta per comunione.
Rinaldo dopo a te nel mondo resta,
Per difender di Cristo il gonfalone:
E tosto faran su gli angeli festa
Di Turpin vostro pien d’affezione,
E Ricciardetto anche al Signor mio piace;
Rimanetevi, o servi di Dio, in pace.
149 Così posto in silenzio le parole,
Si dipartì questo messaggio santo;
Ognun piangeva, e d’Orlando gli duole.
Orlando si levò su con gran pianto
Ed abbracciò Rinaldo quanto e’ vuole,
Turpino, e gli altri; ed adorato alquanto,
Parea proprio Geronimo quel fosse,
Tante volte nel petto si percosse.
150 Era a vedere una venerazione, Nunc dimittis mormorando seco,
Come disse nel tempio il buon vecchione:
O Signor mio, quando sarò io teco?
L’anima è in carcer di confusione:
Libera me da questo mondo cieco,
Non per merito già, per grazia intendo;
Nelle tue man lo spirto mio commendo.
151 Rinaldo l’avea molto combattuto;
E Turpino, e Terigi, e Ricciardetto,
Dicendo: Io son dello Egitto venuto,
Dove mi lasci, o cugin mio, soletto?
Ma poi che tempo era tutto perduto,
Inteso quel che Gabriello ha detto,
Per reverenzia alla fine ognun tacque:
Chè quel che piace a Dio sempre a’ buon piacque.