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424 il morgante maggiore.

97 Questa guerra durò circa otto anni,
     Ma Carlo, al fin superati costoro,
     Non sanza grande occisione e danni,
     Ne riportò le ricchezze e ’l tesoro,
     Ch’egli avevon con forza e con inganni
     In molte parte predato già loro,
     In Francia bella con vittoria e fama;
     Sì che la gloria fiorì in ogni rama.

98 E poi che la gran guerra d’Ungheria
     Sedata fu, ridotta sotto il giglio
     Di Francia e la Boemia e Normandia,
     Abbattuta da Carlo primo figlio;
     Mandò papa Leone imbasceria,
     Perch’egli era constretto, e in gran periglio
     Cacciato di sua sede, in Francia a Carlo,
     Che dovessi tornare a liberarlo.

99 Così la terza volta ritornato
     Carlo in Italia, il pontefice santo
     Restituì dond’egli era cacciato
     Nella sua sede col papale ammanto;
     Perchè il sommo pastor non sendo ingrato,
     Recordato del suo precessor tanto
     Quanto di sè benemerito e giusto,
     Gli aggiunse al titol regio il nome agusto.

100 Dunque Carlo fu magno e imperatore
     Di tutto l’universo, e re di Roma,
     Ed aggiunse al suo segno per più onore
     Il grande uccel che di Giove si noma:
     E licenziato dal santo pastore,
     Poi ch’egli aveva ogni arroganza doma,
     Nel suo tornar, per più magnificenzia,
     Rifece e rinnovò l’alma Fiorenza.11

101 E templi edificò per sua memoria,
     E dètte a quella doni e privilegi;
     E ritornò con gran trionfo e gloria
     In Francia, il nostro re degli altri regi:
     E non è questa l’ultima vittoria,
     Onde più splenda la corona e’ fregi;
     Tante altre cose ha fatto il signor nostro,
     Che manca il suon, la voce, e carta e ’nchiostro.