Pagina:Pulci - Morgante maggiore II.pdf/63

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60 il morgante maggiore.

77 E cominciò assettarsi a cucinare.
     Morgante intanto del fuoco facea,
     E la fanciulla l’aiuta acconciare,
     Però che in aria la fame vedea:
     Margutte uno schidone voleva fare:
     Guardando presso, due pin si vedea
     Ch’erano insieme in un ceppo binati;
     Disse Morgante: Dio ce gli ha mandati.

78 E fece l’un con un colpo cadere,
     Dicendo: Uno schidon farai di questo;
     Questo altro ne faremo un candelliere,
     E rimarrassi ritto qui in sul cesto.
     Alzò la spada, e tagliolli il cimiere,
     E fece giù la ciocca cader presto;
     Poi fesse in quattro il gambo a poco a poco,
     Ed appiccògli in su la vetta il fuoco.

79 Disse Margutte: Noi trionferemo:
     Veggo la cosa stasera va a gala,13
     Poi ch’a lume di torchio ceneremo:
     Intorno a questo pin sarà la sala,
     E sotto a questo lume mangeremo;
     Ma perch’io non v’aggiungo colla scala,
     Morgante, e tu v’aggiugni sanza zoccoli,
     E’ converrà stasera che tu smoccoli.

80 Disse Morgante: Col nome di Dio
     Attendi pur, Margutte, che sia cotto,
     Ch’io vo’ che questo sia l’uficio mio.
     Margutte acconcia l’arrosto di botto;
     Poi disse: Volgi: e’ sarà pur buon ch’io
     Cerchi dell’acqua, se ci è ignun ridotto:
     Questo so io tu non trangugerai,
     Ch’a tuo dispetto me ne serberai.

81 Morgante disse arditamente: Va,
     Chè insin che tu ritorni aspetterò,
     E ’l liofante intero ci sarà.
     Ma non gli disse: In corpo il serberò.
     Margutte in giù e ’n sù, di qua, di là
     Dell’acqua va cercando il me’ che può;
     Tanto che pur trovava un fossatello,
     E d’acqua presto n’empieva il cappello.