147 Ridea Morgante, sentendo e’ si cruccia.
Margutte pure alfin gli ha ritrovati;
E vede che gli ha presi una bertuccia,
E prima se gli ha messi, e poi cavati;
Non domandar se le risa gli smuccia,
Tanto che gli occhi son tutti gonfiati,
E par che gli schizzassin fuor di testa:
E stava pure a veder questa festa.
148 A poco a poco si fu intabaccato
A questo giuoco, e le risa cresceva;
Tanto che ’l petto avea tanto serrato,
Che si volea sfibbiar, ma non poteva,
Per modo egli pare essere impacciato:
Questa bertuccia se gli rimetteva:
Allor le risa Margutte raddoppia,
E finalmente per la pena scoppia.
149 E parve che gli uscissi una bombarda,
Tanto fu grande dello scoppio il tuono.
Morgante corse, e di Margutte guarda,
Dov’egli aveva sentito quel suono,
E duolsi assai che gli ha fatto la giarda,
Perchè lo vide in terra in abbandono:
E poi che fu della bertuccia accorto,
Vide ch’egli era per le risa morto.
150 Non potè far che non piangessi allotta,
E parvegli sì sol di lui restare,
Ch’ogni sua impresa gli par guasta e rotta;
E cominciò col battaglio a cavare,
E sotterrò Margutte in una grotta,
Perchè le fiere nol possin mangiare:
E scrisse sopr’un sasso il caso appunto,
Come le risa l’avean quivi giunto.
151 E tolse sol la gemma, che gli dette
Florinetta al partir: l’altro fardello
Con esso nella fossa insieme mette:
E con gran pianto si partì da quello;
E per più dì come smarrito stette,
D’aver perduto un sì caro fratello,
E ’n questo modo ne’ boschi lasciarlo,
E non potere a Orlando menarlo.