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Dalla finestra della mia cucinetta si vedeva il Pincio ed un gruppo di cipressi. Un bel giorno mi dissi:

— Li voglio far senza permesso dei superiori, adoprando tutti i mezzi proibiti. Principiai col metter biacca sotto a tutto; e su questo preparativo fresco io impastai il colore. Questo schizzo non lo conservo più. Mi rammento che avea una certa impronta, ma che la cosa che più vi mancava era l’aria. Veduto ch’ebbe il Clerici questo mio schizzo, mi disse che era fatto contro tutti i suoi principii. Egli, infatti, aborriva la pittura fatta a corpo.

Dalla cucinetta passai nella via. Non solo, ma poco a poco dalla via andai fuor delle porte a respirare nell’aperta campagna.

XI.

MOTI POLITICI.

L'ASSASSINIO DI PELLEGRINO ROSSI.


Nel frattempo accadevano in Roma fatti che accennavano si andasse a rompicollo alla rivoluzione. V’era il capopopolo Ciceruacchio, il quale quando voleva si trascinava dietro tutta la popolazione. Molti dei reduci della guerra, sbandati, si riunivano e complottavano.

Parte della stampa spingeva ad eccessi; pare voleva frenare. Un giornale che oggi si direbbe umoristico, Il Cassandrino diretto dal prete Ximenes, intendeva di reprimere scherzando. Ma, una sera, per la strada, scherzando, con un colpo di coltello alla carotide ne soppressero il direttore.

Io mi trovava a poca distanza e vidi il fatto. L’eccidio venne compiuto da congiurati che io conoscevo.