Pagina:Rapisardi e Carducci - Polemica, Catania, Giannotta, 1881.pdf/65

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za di lasciarsi trascinare ad una, chiamiamola pure, polemica, punto dignitosa, a giudizio di tutti, per lui; quand’egli, per giustificare la sua bile, vorrebbe farsi puntello di certe accuse che messe avanti magari dal Prof. Carducci, fanno ridere addirittura; è bene che qualcuno, sgombro da passione, dilegui qualunque dubbio possa esser sorto in qualche anima candida, in seguito all’ultimo articolo del D. Chisciotte di Bologna.

E mentre il Prof. Rapisardi, fra’ silenzi della sua villetta, con quella olimpica serenità ch’èsuo pregio singolare, dichiarando ch’egli non ha tempo da perdere in simili guerricciuole, interroga divotamente la musa e ne registra i sacri responsi, io qui sottoscritto mi credo in dovere di far delle brevi osservazioni a quanto il Prof. Carducci asserisce.

Pare certo oramai, mettendo da parte la carità pelosa, la quale non fa per noi, che l’illustre Professore, tutto sommato, di questo non sa darsi requie: che il Rapisardi, dopo averlo satireggiato nel Lucifero, lo insultò mandandogli per dippiù il libro e pregandolo di non porgere orecchio ai suggestori invidiosi.