Pagina:Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia.djvu/25

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4.° Se si conduce sulla Mappa una linea retta da Milano a Venezia perchè serva come di modulo e di regolo, dal quale dilungarsi il meno possibile, e si prescinde per un istante da ogni considerazione di terreno e di livello: si troverà che la linea passa rasente Peschiera e Verona. Dunque la brevità astratta, concorre anch’essa a far preferire la zona superiore. Dunque Milano, Brescia, Verona, Venezia. Di Vicenza e Padova vedremo poi.

22.

Ritorniamo al progetto publicato il quale sembra raccomandarsi per un’apparente premura di brevità; giacchè chi tira dritto e non guarda in viso a nessuno, sembra sollecito unicamente di giungere alla meta. Scomponiamo diligentemente tutte le circostanze. Calcoleremo le distanze in miglia astratte ossia prese sulla scala col compasso. Non intendo per questo stabilire una misura a capriccio ma solo formare un sistema di cifre per i confronti; alle miglia astratte si può aggiungere quel tanto per cento che si trovi conveniente alla conformazione del suolo, per ridurre le miglia astratte in miglia reali. Non bisogna dimenticare di tener conto dell’area delle città che la strada attraversa o rade. Ma bisogna anche por mente che difficilmente si trovano due Carte sulle quali le città siano collocate a distanza precisamente eguale; nel totale però un errore fa compenso a un altro. Io mi son prevalso della Carta di G. Pezze.

Nel progetto publicato la linea ferrata passa sul meridiano di Brescia al disotto di Leno, poi passa il Mincio al disotto del colle della Volta, poi l’Adige di fronte ad Albaredo, poi oltrepassando Cotogna si volge a sinistra e studia di internarsi fra i Berici e gli Euganei, poi varca la Brenta circa tre miglia al disopra di Padova, tocca Mestre, e di là si torce alla parte meno abitata di Venezia.

Riducendo questi spazi in miglia astratte, abbiamo all’in circa questi dati: