Pagina:Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia.djvu/36

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demolire le venerande colonne di San Lorenzo e il più venerando arcone istorico del Ponte ticinese. Al concorso delle persone basta allargare il ponte stesso praticandovi altre arcate laterali, giacchè quell’altissima vôlta non impedisce il passo a qualunque merce che non sia il Colosso di Rodi ritto in sulle gambe. Tutti sanno che l’Arco di Azzone che ci sembrava una deformità al Terraggio di S. Pietro in Campo Lodigiano, è divenuto un interessante ornamento d’un parco delizioso. Chi sprezza le memorie dei morti, rispetti almeno le opinioni dei vivi.

31.

Il pensiero di penetrar nel cuore della città per l’ampio e spopolato Corso di Porta Tosa, è commendevole pel trasporto dei passaggieri, i quali non amano di essere scarrozzati in un remoto sobborgo. Quel Corso è intersecato da pochissime vie transverse; un arco di ponte basterebbe a varcare il Naviglio e la strada che lo costeggia, un altro arco allo sbocco del Durino basterebbe a tutto quel crocicchio di anguste vie. Forse in processo di tempo e a cose prospere si potrebbe dar vita ad entrambo i progetti, biforcando la linea ferrata in vicinanza della città, lasciando continuare i grossi carichi pel tronco più basso verso la Porta Romana e Lodovica all’Emporio; e dirizzando invece le condotte dei passaggieri per la Porta Tosa fin presso alla Piazza Fontana.

Se cominceremo ad accorgerci della sublime bellezza del Duomo visto da quella parte, è facile che cresca la voglia di dilatar tanto quelle demolizioni che la Piazza Fontana riesca attigua a Campo Santo. Un generoso allargamento della Stretta delle Tanaglie sino al Largo di Porta Tosa dando un senso e un pensiero a quei disgiunti e ineleganti spazj, ne farebbe una maestosa curva, opportunissima ad arrestar gradatamente la foga della corsa. E nel medesimo tempo a mezzo il giro si presenterebbe all’occhio attonito dello straniero la più magnifica marmorea mole del Medio Evo. Così non agli occhi nostri ma a quello dei nostri nepoti (perchè queste son cose forse remote), la strada ferrata da Milano a Venezia farebbe capo dal Duomo di Milano all’incom-