Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/115

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rappresentato nel costume dei lazzaroni, vale a dire in camicia, col petto scoperto, abbronzato dal sole, colla pipa di gesso in bocca, propriamente quali si vedono stare sulla spiaggia di Napoli i pescatori. Se non che il pittore gli pose in testa un berretto alla spagnuola, ornato di penne, rappresentando per tal guisa in modo felice la singolare contraddizione della sorte di questo uomo. La sua fisionomia non ha nè nobiltà, nè espressione; la sua faccia è larga, carnosa, di una mollezza quasi feminile. Il suo sguardo ha qualcosa di dubbio, di equivoco. Questo ritratto quale contemporaneo è prezioso, dovendolosi ritenere fedele; si riconosce in esso la vera natura del pescatore napoletano, e difatti Masaniello non fu nè un mezzo eroe, nè un mezzo re Lear, quale l’opera lo volle rappresentare. Esistono altre pitture dello Spadaro le quali rappresentano scene storiche dell’epoca di Masaniello, fra le altre la rivolta al mercato, dove il re pescatore sta arringando il popolo in costume di Lazzarone; sul davanti lo si vede vestito alla spagnuola a cavallo, sulla piazza dove molti nobili stanno impiccati, o stesi a terra dalle fucilate. Alfredo di Reumont ha descritto recentemente con vivaci colori l’episodio storico di Masaniello, nella sua opera I Caraffa di Maddaloni.

II.

Questi ricordi intanto, ci hanno allontanato dai pescatori che stanno sulla spiaggia di Anzio. Le loro barche però meritano ancora uno sguardo. Sono grandemente pittoriche, sono tutte dipinte a graziosi rabeschi su fondo bianco; vi si scorgono delfini, sirene, stelle, e fra mezzo a queste imagini profane, o tolte dalla favola, la Madonna, o S. Antonio protettore dei pescatori. Per aver riparo all’ardore del sole si stende sulla barca una tenda di tela e l’armonia di tutti questi colori neri, bianchi, scuri, il timone