Pagina:Rime (Cavalcanti).djvu/65

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L’unione di Rf, Lc, Rm, Par² è data senz’altro da la contenenza quasi identica nei quattro codici1. Di ciò troviamo una conferma nelle varianti2. Così pure Cd sembra unirsi ad Ln3, ma la grafia evidentemente arcaica di Cd ci fa credere ch’esso sia testimonio di un cattivo codice più che tutto quasi indecifrabile, da cui riammodernando venne anche Ln, il quale, più curante del significato che non sia Cd, rimette a quando versi assolutamente arbitrari4, comprendendo però in un luogo5 il suo originale meglio che non faccia Cd. Gli errori palesi di Cd6 lo escludono da la paternità di Ln.

Tutto questo gruppo, ottenuto con la guida del v. 28, sembrerebbe un gruppo

  1. Vedi: descrizione dei mss. Pur essendo la contenenza quasi del tutto uguale, l’ordine invece è mutato. Rm porta la canzone, adespota ed anepigrafa, prima nella sua raccolta: gli altri invece la dànno tutti al Cavalcanti. La contenenza di Rm corrisponde a quella parte che in Rf va da c. 115b a c. 149b, parte trascritta da la seconda delle tre mani che compilarono il codice. Rf raccoglie insieme le rime di Dante sparse in Rm e mette in fine rubricata la canzone di Guido che è prima in Rm. Par², Le, pur contenendo circa le stesse cose dei due primi, sono in maggior relazione tra loro e per l’ordine delle opere e per l’aggiunta del libro di Gualtieri che manca negli altri due. Par² poi aggiunge anche il libro di Cato. Credo inutile al nostro scopo ricercare una discendenza fra questi codici: basta l’averli insieme riuniti, perchè essi tengono un posto ben poco importante per la ricostruzione del testo della canzone. Le opere ad essi comuni sono: Canzoni di Bindo Bonichi, la canzone di Guido, le allegorie con le Metamorfosi di Giovanni del Vergilio, epistole di Luigi Marsili, di Cola di Rienzi, di Morbosiano. — Sono poi comuni ad Rf, Rm, Le, le rime di Dante, di Lapo Gianni, Ventura Monaci, Forese Donati, Stoppa de’ Bostichi, Giovanni di Lambertuccio Frescobaldi. Par² sembra più che tutto una raccolta d’opere filosofiche ed ascetiche. (Vedi anche le opere cit.: - S. Morpurgo: I mmss. riccardiani. — Cataloghi della Nazionale di Parigi del Marsand e del Mazzatinti).
  2. Esempi: v. 5 - ond’io al presente.
                      » 18 - da marte viene e fa dismora.
                      » 19 - ed assensato nome.
                      » 34 - discernere male in cui.
                      » 60 - le biltà suo tardo.
    e la mancanza dei vv. 68, 69.
  3. Esempi: v. 7 - di tal ragione.
                      » 11 - e quale è sua virtute.
                      » 19 - Cd: elle creato de sensato — Ln:. egli è creato da sensato.
                      » 20 - reprende in sè.
                      » 31 - Cd, ma che sentente — Ln: ma che s’intende.
                      » 51 - non in fermato loco.
                      » 58 - parere luom piacere
                      » 65 - Cd: e chi bene ha di forma — Ln: e chi a ben di forma.
  4. Esempi: v. 52 - invescando desiri guai mandan foco.
                      » 55 - ne seguir per trovar letitia o gioco.
                      » 68 - a si somiso obschuro luce rade.
  5. v. 69 - Cd: fuor d’ogni strade dicean — Ln - fuor d’ogni fraude dicen.
  6. Esempi: v. 17 - dua fan de lume una oscuritate.
                      » 18 - da morte viene e fa d’una hora.
                      » 45 - non s’adorna dire peso mai.
                      » 51 - comermo non infermato.
                      » 52 - destando sita la qual.
                      » 54 - ne se noma perchè a lui.
                      » 68 - asciso mezo et saro luce rade.