Pagina:Rime (Cavalcanti).djvu/75

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Bene invece la strofa viene riportata come quinta: perchè già l’altra «fatta di gioco in figura d’amore» ha chiesto al poeta se egli ricorda gli occhi che lo erirono: cui il poeta risponde che si innamorò di Mandetta in Tolosa. Allora l’una, che di lui prima aveva riso, lo consiglia di raccomandarsi ad Amore, il che il poeta fa nel commiato, che a questa strofa viene così a seguire immediatamente. Mart quindi, che per la prima canzone s’è mostrato più integro di Cap¹, prende una notevole importanza, sebbene la sua lezione, precisamente per il confronto di Cap¹, si dimostri malamente trattata dal copista.

Un codice non ancora esaminato, Pc, in questa ballata sta fra Ca e Cap¹, come secondario e simile ad Mb. Per la ballata:

le autorità notevoli di Va, Cap¹, Ca, si schierano ciascuna per sè per lievi differenze, modificazioni della lezione più arcaica che è in Mart. Fra i secondari UBa sta con il gruppo M’f, Pb, C, come appare anche da l’ordine delle ballate, e con essi si schiera in una delle discendenze di Ca. Le ballate del resto non servono che a confermare le relazioni fissate con la guida della prima canzone.

Alcuni altri codici non caddero ancora in esame. Fra questi Md che contiene un solo sonetto e presenta una lezione troppo diversa da tutti gli altri per poter, con sì breve materia, assegnargli un posto preciso: Mi pure con un solo sonetto in relazione a Cap¹: Mr codice che acquista una certa autorità per la sua indipendenza, perchè, contenendo tre sonetti, per uno si uguaglia a Ca e per gli altri due s’avvicina e pur si stacca da Va dimostrandosi esso pure di lezione notevolmente originale. Codice pure di grande importanza per gli undici sonetti che contiene è Ms che, pur presentando lezioni diverse e chiaramente inquinate quando è in relazione con A, rimanendone però sempre più puro, altra volta si dimostra di una purezza incontestabile. Per esempio nel sonetto:

mantiene unico una variante data da Li, quel codice Laurenziano-Rediano che deve essere ritenuto come guida unica a la pura ricostruzione del sonetto; e nel sonetto:

con A dà nell’ultimo verso l’unica lezione sensata; e nel sonetto:

sta contro tutti i secondari con i mss. autorevoli Mr, Va, Cap¹, Ms. Esso quindi non è codice secondario e, spogliato delle varianti individuali arbitrarie, è testimonianza