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uno strato delimitante di plasma che ha la proprietà di essere semipermeabile all’osmosi, similmente alle membrane vacuolari di De Vries, e alla stessa Hautschicht: noi chiamiamo questo strato il «mantello».

Talune volte i raggi degli aster non arrivano all’Hautschicht ma terminano nelle pareti divisorie fra gli alveoli del citoplasma: in questo caso essi esercitano una trazione su di quelle ed allungano le loro maglie. D’altro canto là ove essi metton capo ai centrosomi la loro terminazione è brusca e gli alveoli del centrosoma non mostrano alcun segno di deformazione che indichi una trazione. Ciò indica chiaramente che la parete del centrosoma è molto elastica e funziona come uno schermo, e che inoltre la turgescenza del suo contenuto è abbastanza forte da resistere alla trazione, e forse ancora che tutte le trazioni esercitate tutto attorno sul centrosoma si fanno equilibrio, almeno nella maggior parte dei casi.

Una volta costituitasi, la figura mitotica può crescere, i suoi centrosomi allontanarsi l’uno dall’altro vincendo la tensione del fuso (Fig. 1, B-F); talune volte tuttavia le forze antagoniste possono riuscire a tirar fuori dal centrosoma una specie di bozza ovale, con i suoi alveoli allungati nella direzione della trazione. Véjdowsky e Mrázek han mostrato squisitamente questo fenomeno nelle loro figure e nei preparati della segmentazione dell’uovo fecondato del verme d’acqua dolce Rhynchelmis, ove i centrosomi assumono la forma di un 8 con l’ovale più piccolo rivolto verso il fuso1.

In questo caso una sola conclusione è possibile: che i centrosomi, costituiti come sono di una sostanza vischiosa, assumono questa forma in conseguenza delle trazioni antagoniste: la trazione meccanica del fuso e quella del citoplasma periferico; e che la figura è dovuta alla vischiosità del contenuto del centrosoma e all’esistenza di una parete contrattile ed elastica. L’allontanamento dei centrosomi può essere aiutato, o, in taluni casi, determinato, dalla turgescenza della cavità del mantello, sebbene non penso che questo si possa applicare al Rhynchelmis; questa supposizione certamente spiega la forma

  1. Grazie alla cortesia del prof. Véjdowsky ho avuto l’opportunità di vedere parecchi dei preparati figurati da lui stesso e dal dott. Mrázek, e posso fare testimonianza della assoluta accuratezza delle loro figure singolarmente elaborate (Arch. f. mikr. Anat.; vol. LXII, 1903).