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l’origine delle città nel medio evo 177


e questo in quel tempo nel quale agivano nello stesso senso anche altre circostanze da esaminarsi più accuratamente, onde, fra l’altro, questo momento (del X e XI secolo) rimase caratterizzato sopratutto come periodo di «fondazioni di città». Ora a coloro che godono di certe rendite, perchè investiti di autorità spirituale, si aggiungono quelli che fruiscono di rendite per privilegi temporali. Ma prima vogliamo menzionare, almeno di passata, una categoria abbastanza originale di fondatori di città, i quali pure per alcune (Bologna, Parigi) non sono stati senza importanza; intendo dire gli scolari1 e gli studenti2 che traevano dall’esterno il loro mantenimento. Essi mantenevano certamente di loro propria tasca se stessi e inoltre più di un caupo e di una puella.

Non v’ha alcuna divergenza di opinione sul fatto che le città del medio evo, specialmente nei primi secoli della loro esistenza, siano state abitate da molti signori del territorio, ossia da persone che vivevano in una corte, in una casa fortificata, in un castello, in una torre, nell’interno della città murata e possedevano fuori dei fondi, che essi o facevano coltivare da contadini del luogo in regía propria, o avevano affittati a qualcuno dal quale prelevavano il fitto. Noi ci dobbiamo qui occupare soltanto del sorgere di questo fenomeno; mentre sorpassiamo sulla quistione, quale fosse l’origine del possesso territoriale di questi padroni del suolo, e di quale carattere e grado essi stessi fossero: se liberi o vassalli, sedi nobiltà campagnola o cittadina. Poichè tutte queste diversità non sono di nessun rilievo, per la quistione che ci occupa qui. Qui per noi è solo significante il dato di fatto che nelle città medievali avevano domicilio in gran numero persone che fruivano di rendite fondiarie per qualche titolo di diritto; purtroppo (che io sappia) noi non possediamo per nessuna città dati statistici circa il numero dei possedimenti dei signori

    alle formazioni di città, se assurgevano a istituzioni stabili e facevano vivere sul luogo stesso gente di tutte le sorta: Lourdes (mentre Loreto è rimasto un piccolo nido). Sulla grande estensione dei pellegrinaggi medioevali vedi materiale in Damas, pag. 34. Flach, p. 338.

  1. Delle scuole claustrali e della loro estensione in Europa tratta diffusamente Montalembert, Die Mönche des Abendlandes, edizione tedesca, 6, 1878, 1694.
  2. Per i tempi posteriori vedi ora avanti tutto l’opera di F. Eulenberg, Die frequenz der deutschen Universitäten, 1904.